Eccomi di ritorno dall’Islanda, terra selvaggia e un po’ isolata dal resto dell’ Europa. Questo lo sanno tutti, ma forse non tutti conoscono altri aspetti di questa nazione.
Intanto chi decidesse di andare alla scoperta di questo paese deve essere a conoscenza che sia i voli che gli alberghi devono essere prenotati, quanto meno per i mesi estivi, con almeno 8-10 mesi di anticipo. Questo perché l’Islanda ha avuto un forte sviluppo del turismo in questi ultimi anni ma non si è ancora attrezzata di infrastrutture turistiche atte a far fronte ad una piuttosto elevata e sempre crescente richiesta di questo tipo. I voli per l’ Islanda sono pochi e gli unici diretti dall’Italia sono quelli effettuati dalle due compagnie islandesi Icelandair e Wowair che arrivano all’Aeroporto Internazionale di Reykjavik nel cuore della notte.
Reykjavik - Chiesa luterana |
In alternativa bisogna ripiegare sulle compagnie scandinave tipo Sas o Norwegian con relativi scali, mentre i voli effettuati da altri vettori sono veramente pochi. Questa mancanza di concorrenza fa si che sia i voli diretti che con scalo abbiano dei prezzi molto elevati rispetto allo standard .
Stesso discorso per gli alberghi. In Islanda ci sono appena 334.000 abitanti di cui 122.000 abitano nella capitale Reykjavik. Gli alberghi , già pochi nella capitale, diventano una rarità quando ci si allontana da Reykjavik considerando nell’elenco anche le loro guesthouses. Questo fa si che una camera di quello che da noi potrebbe essere un tre stelle (i loro hotel non hanno le stelle) costi intorno ai 350 euro a notte . Come si capisce quindi i prezzi per noi sono molto elevati : un piatto normalissimo in un qualsiasi ristorante costa intorno ai nostri 30 euro, quindi con una birra insieme è difficile stare sotto ai 40 euro a pasto prendendo un piatto solo.
Geyser |
Ovviamente non fa eccezione il costo del noleggio autovetture (i treni non esistono e il servizio autobus è per lo più ristretto alle zone limitrofe alla capitale), ma anche ciò che non è turistico ha prezzi per noi molto elevati.
Da considerare che gli islandesi hanno la fortuna di non pagare riscaldamento ed energia elettrica sfruttando le loro sorgenti di acqua calda.
Anche il clima merita qualche considerazione. Noi siamo abituati a considerare l’Islanda una terra freddissima. Ora nessuno va in Islanda a fare i bagni ma le temperature in estate oscillano fra un minimo di 4 o 5 gradi fino ad un massimo di 17-18 gradi. Ovviamente in inverno la temperatura va sotto zero ma non molto di più di quanto si registra nel Nord Italia anche se per periodi più lunghi.
E’ molto frequente anche in estate la pioggia, ma il tempo in Islanda cambia molto repentinamente anche più volte durante il giorno ed aver trovato una serie di giornate soleggiate è stata una fortuna dopo essere atterrati in una bufera di pioggia e vento che ci aveva all’inizio un po’ preoccupati.
E’ invece noto che in estate le ore di chiaro sono molte, mentre in inverno è quasi sempre buio.
Vulcano Kerio |
Le strade in Islanda non sono tutte facilmente transitabili. Le strade asfaltate riguardano la zona intorno alla capitale e l’ anello costiero dell’ isola. Ma anche su queste strade quando ci si allontana da Reykjavik bisogna fare attenzione all’attraversamento di animali, pecore e capre in particolare, e al fatto che i ponti sono ad una corsia unica. Le altre strade sono sterrate tanto è vero che quando si noleggia una vettura non esiste un’assicurazione che copra la rottura di vetri e pneumatici, mentre per tempeste di sabbia lavica che possono rovinare la carrozzeria bisogna sottoscriverne una in particolare.
Consci di tutto ciò possiamo goderci le bellezze di questo paese che va a lambire il circolo polare artico.
La maggiore attrazione nei pressi di Reykjavik è il così detto Circolo d’oro che comprende il Parco Nazionale Pingvellir, le cascate Gulfoss e la visita dei geyser, ossia delle tipiche sorgenti di acqua calda sparse un po’ per tutto il paese.
Nella penisola a sud della capitale è situata la famosa Laguna Blu, ossia una piscina di acqua calda termale presa d’assalto dai turisti per fare il bagno che anch’essa deve essere prenotata in anticipo.
Ma a tal proposito bisogna dire che esistono altre strutture simili in varie zone del Paese seppur più piccole e meno famose che non necessitano di prenotazione, che sono molto meno affollate e soprattutto molto meno care.
Anfibio |
Allontanandoci da Reykjiavik, che pure essa merita una visita, ci addentriamo in un paesaggio desertico e selvaggio che ci tiene compagnia per centinaia di chilometri nella sua comunque rapida e continua mutevolezza. Si passa dalle distese verdi ricche di pecore, capre, mucche e cavalli alla roccia grigia fino alle lande desolate ed immense di roccia nera vulcanica. Non dimentichiamo che siamo nel paese dei vulcani e sul più antico vulcano del paese ci siamo inerpicati fino al cratere con una scarpinata di qualche ora. Inoltre non abbiamo disdegnato la visita al punto di congiunzione della placca americana con quella euro-asiatica. I laghi sono ovunque, ma quello che merita una visita è il Lago glaciale di Joculsarlon a ridosso del ghiacciaio più grande d’Europa, ossia del Ghiacciaio Vatnajokull.
Per visitare questo lago abbiamo dovuto pernottare in una piccola cittadina di pescatori, Hofn, a circa 500 km da Reykjavik, ma altresì distante 100 km dal lago per mancanza di strutture alberghiere più vicine. A Joculsarlon ci siamo imbarcati su un mezzo anfibio per una navigazione in mezzo agli iceberg e alle foche.
Navigazione sul Lago glaciale di Joculsarlon |
L’ultimo giorno lo abbiamo dedicato alla visita della costa occidentale che ha punti di rara bellezza anche se i suoi fiordi non sono, almeno nella parte meridionale, circondati da alte cime come quelli norvegesi.
Lago glaciale di Joculsarlon |
Infine una breve considerazione sulla loro cucina. La cucina islandese, seppure un po’ grassa per noi, non è cosi terribile, almeno se non ci fermiamo per periodi lunghissimi, ed è caratterizzata in prevalenza da agnello, pesce ( in particolare salmone) e patate. Per chi non riesce fare a meno dei ristoranti italiani, in Reykjavik è da consigliare “Caruso”, locale piacevole, cucina buona, prezzi nella loro media e frequentato anche dalla popolazione locale.