Dopo i tragici attentati terroristici di Parigi dello scorso 13
novembre ho sentito dire a proposito di viaggi e spostamenti vari le idiozie
più strane. Ne riporto alcune. ”Farò in modo di non andare più a Milano e a Roma”
(mi chiedo perché si a Torino o a Firenze innanzi tutto e poi cosa dovrebbero
eventualmente fare i milanesi e i romani!); “Non prenderò più la
metropolitana”; “Non prenderò aerei per un bel po’ di tempo”; “A Natale anziché
andare via come gli altri anni mi chiudo in casa”; “La prossima estate non
vado più al mare in Francia come gli altri anni”. E potrei proseguire. Capisco
bene che fatti come quelli successi colpiscano giustamente l’opinione pubblica
e che sia inconcepibile che frange di delinquenti ignoranti più o meno
organizzati, perché di questo si tratta, uccidano a caso senza ragione e
limitino la libertà altrui. Ma è sempre buona regola essere razionali e non
farsi prendere da facili isterismi. Consideriamo che le probabilità di essere
vittima di un attentato terroristico per una persona normale anche che viaggi
molto per lavoro o per diletto sono veramente molto basse, molto più basse che
essere vittima per esempio di un normale incidente stradale percorrendo in auto
anche una sola volta nella vita la distanza Milano-Roma con condizioni
metereologiche perfette. Vale lo stesso discorso di quelli che dicono di non
volare non perché soffrono di claustrofobia o altro, questo può essere
comprensibile, ma perché hanno semplicemente paura. Basterebbe anche qui dare
un’occhiata alle statistiche. Volare è 12 volte più sicuro che andare in treno,
60 volte più sicuro che andare in auto e 86 volte più sicuro che andare in
moto. Certo, se cade un aereo, e sappiamo che può succedere, ci sono trecento vittime
e la cosa ci colpisce parecchio, mentre al consueto incidente stradale quasi
quotidiano con qualche vittima siamo più abituati. Se la vogliamo girare in
positivo è come quelli che giocano al Superenalotto perché sperano di fare il
6+1. A me fanno un po’ di tenerezza. Ancora una volta la statistica può
aiutare. Supponiamo che tutti gli abitanti degli Stati Uniti,
bambini compresi, abbiano un’utenza telefonica e di avere noi a disposizione
tutti questi numeri di telefono senza sapere a chi appartengono ma sapendo solo
che il prefisso degli USA è 001. Noi dobbiamo indovinare il numero di telefono
di Sharon Stone e di George Clooney. E’ evidente a tutti che già è praticamente
impossibile indovinare un solo numero, figuriamoci indovinarne due. Ebbene
vincere al Superenalotto è ancora più difficile che indovinare entrambi i
numeri perché le possibilità di vincita superano i 600 milioni mentre gli
abitanti degli Stati Uniti sono 300 milioni. Mi si può obiettare che è giusto
giocare comunque perché ogni tanto qualcuno vince: basta essere fiduciosi di
poter indovinare entrambi i numeri di telefono in un sol colpo!
Ora io penso che a nessuno possa venire in mente di andare in vacanza
in Afghanistan piuttosto che in Siria o in Iraq o in Libia o in Somalia o nello
Yemen. Ed è anche giusto che potendo scegliere di andare al mare dove voglio
eviti di andare in quei posti che confinano con stati o territori pericolosi
dove incursioni terroristiche sono non solo possibili ma anche assai facili da
attuare.
Capisco anche che il rischio zero non esista perché la certezza così
come la perfezione non appartengono al nostro mondo, ma capisco altresì che non
ha alcun senso rinunciare a spostarsi e a viaggiare in assoluto per quanto
accaduto anche proprio perché per avere rischio zero devo non solo smettere di
viaggiare ma anche di vivere.
Nessun commento:
Posta un commento