lunedì 21 settembre 2015

Gli Italiani in aereo partono svantaggiati

Mi riferisco chiaramente ai voli intercontinentali. Vediamo perché. I nostri unici due aeroporti adibiti ai voli intercontinentali sono Milano Malpensa e Roma Fiumicino. Proviamo ad analizzarli iniziando con Malpensa.

Dopo che è stato costruito il Terminal 1 e che sono finalmente terminati i lavori di costruzione di tutte le infrastrutture di comunicazione e non solo, l’Alitalia, al culmine della sua pluriennale crisi, ha deciso di abbandonare Malpensa concentrando tutte le sue attività a Fiumicino per cercare di arginare i costi. Il suo posto è stato preso per qualche anno da Lufthansa Italia, ma poi anch’essa ha deciso di ripiegare sui due suoi hub tedeschi di Monaco e Francoforte abbandonando lo scalo milanese. La situazione attuale è che il vecchio Terminal 2 è in parte abbandonato ed in parte utilizzato dalla  sola compagnia low-cost  Easy-Jet  con bilance pesa valige tarate fra l’altro di circa un chilo a favore della compagnia stessa, come d’altro canto fanno spesso le compagnie low-cost che dal  supplemento bagagli ricavano buona parte dei loro incassi; e il nuovo Terminal 1 è  sotto utilizzato in generale e con i voli intercontinentali praticamente cancellati con l’ eccezione di pochissime destinazioni e comunque non più di due o tre volte alla settimana.
Verso la Patagonia - 2015
E veniamo a Fiumicino. Questo aeroporto quando è stato costruito negli anni sessanta era sicuramente all’avanguardia, ma da allora non sono praticamente quasi state fatte opere di ammodernamento e adeguamento a fronte di un numero di passeggeri cresciuto esponenzialmente. Ecco anche perché i disguidi, i ritardi e i mal funzionamenti sono così numerosi senza contare gli episodi più gravi come il terminal andato a fuoco. Se a Singapore può succedere che si perdano due o tre valige all’ anno, a Fiumicino in periodi come il mese di agosto se ne perdono anche due o tre mila in un giorno.
A tutto questo aggiungiamo la storica crisi dell’Alitalia che anche a Fiumicino ha drasticamente ridotto le tratte intercontinentali oltre a ritrovarsi fino a pochi anni fa con una delle flotte più vecchie al mondo fra le nazioni civili e solo da poco ha provveduto a rinnovare la propria flotta. Ma anche dopo il matrimonio con Ethiad non ha ancora provveduto ad implementare le destinazioni intercontinentali, anche se sembra averne l’intenzione, e continua a perdere circa un milione al giorno.
Ricapitolando, chi abita nelle regioni del nord per raggiungere le destinazioni situate nelle Americhe piuttosto che nei Paesi asiatici o nell’Africa sub-sahariana deve prima raggiungere, a seconda della compagnia di volo scelta, Francoforte o Monaco o Parigi o Londra o Zurigo o Vienna o Madrid o Amsterdam sobbarcandosi oltre alle 10–12 ore di volo intercontinentale almeno altre 5 ore fra attesa, volo e coincidenza .
Chi abita nelle regioni del centro-sud, ma non nelle vicinanze dell’aeroporto,  può scegliere di raggiungere Fiumicino con un volo interno  a suo rischio e pericolo di rimanere senza bagaglio per utilizzare solitamente  poi per la tratta intercontinentale vettori di compagnie estere che servono lo scalo romano così come ovviamente invece non servono Malpensa.
Ma attenzione che anche chi abita a Roma non pensi di poter sempre partire da Fiumicino senza fare almeno uno scalo!
Prendiamo ad esempio il Sudafrica, ossia non uno ”staterello” di second’ordine, ma bensì una nazione di una certa importanza sia dal punto di vista del turismo che degli scambi commerciali.
Ebbene sia che si parta da Milano o da Roma per andare a Johannesburg bisogna prima andare a Francoforte per prendere la Lufthansa o la South African Airlines o passare da Dubai con la Emirates per citare le soluzioni più rapide!

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