Mi riferisco chiaramente ai voli intercontinentali. Vediamo perché. I
nostri unici due aeroporti adibiti ai voli intercontinentali sono Milano
Malpensa e Roma Fiumicino. Proviamo ad analizzarli iniziando con Malpensa.
Dopo che è stato costruito il Terminal 1 e che sono finalmente
terminati i lavori di costruzione di tutte le infrastrutture di comunicazione e
non solo, l’Alitalia, al culmine della sua pluriennale crisi, ha deciso di
abbandonare Malpensa concentrando tutte le sue attività a Fiumicino per cercare
di arginare i costi. Il suo posto è stato preso per qualche anno da Lufthansa
Italia, ma poi anch’essa ha deciso di ripiegare sui due suoi hub tedeschi di
Monaco e Francoforte abbandonando lo scalo milanese. La situazione attuale è
che il vecchio Terminal 2 è in parte abbandonato ed in parte utilizzato
dalla sola compagnia low-cost Easy-Jet
con bilance pesa valige tarate fra l’altro di circa un chilo a favore
della compagnia stessa, come d’altro canto fanno spesso le compagnie low-cost
che dal supplemento bagagli ricavano
buona parte dei loro incassi; e il nuovo Terminal 1 è sotto utilizzato in generale e con i voli
intercontinentali praticamente cancellati con l’ eccezione di pochissime
destinazioni e comunque non più di due o tre volte alla settimana.
Verso la Patagonia - 2015 |
E veniamo a Fiumicino. Questo aeroporto quando è stato costruito negli
anni sessanta era sicuramente all’avanguardia, ma da allora non sono
praticamente quasi state fatte opere di ammodernamento e adeguamento a fronte
di un numero di passeggeri cresciuto esponenzialmente. Ecco anche perché i
disguidi, i ritardi e i mal funzionamenti sono così numerosi senza contare gli
episodi più gravi come il terminal andato a fuoco. Se a Singapore può succedere
che si perdano due o tre valige all’ anno, a Fiumicino in periodi come il mese
di agosto se ne perdono anche due o tre mila in un giorno.
A tutto questo aggiungiamo la storica crisi dell’Alitalia che anche a
Fiumicino ha drasticamente ridotto le tratte intercontinentali oltre a
ritrovarsi fino a pochi anni fa con una delle flotte più vecchie al mondo fra
le nazioni civili e solo da poco ha provveduto a rinnovare la propria flotta.
Ma anche dopo il matrimonio con Ethiad non ha ancora provveduto ad implementare
le destinazioni intercontinentali, anche se sembra averne l’intenzione, e
continua a perdere circa un milione al giorno.
Ricapitolando, chi abita nelle regioni del nord per raggiungere le
destinazioni situate nelle Americhe piuttosto che nei Paesi asiatici o nell’Africa
sub-sahariana deve prima raggiungere, a seconda della compagnia di volo scelta,
Francoforte o Monaco o Parigi o Londra o Zurigo o Vienna o Madrid o Amsterdam
sobbarcandosi oltre alle 10–12 ore di volo intercontinentale almeno altre 5 ore
fra attesa, volo e coincidenza .
Chi abita nelle regioni del centro-sud, ma non nelle vicinanze dell’aeroporto,
può scegliere di raggiungere Fiumicino
con un volo interno a suo rischio e
pericolo di rimanere senza bagaglio per utilizzare solitamente poi per la tratta intercontinentale vettori di
compagnie estere che servono lo scalo romano così come ovviamente invece non
servono Malpensa.
Ma attenzione che anche chi abita a Roma non pensi di poter sempre
partire da Fiumicino senza fare almeno uno scalo!
Prendiamo ad esempio il Sudafrica, ossia non uno ”staterello” di
second’ordine, ma bensì una nazione di una certa importanza sia dal punto di
vista del turismo che degli scambi commerciali.
Ebbene sia che si parta da Milano o da Roma per andare a Johannesburg
bisogna prima andare a Francoforte per prendere la Lufthansa o la South African
Airlines o passare da Dubai con la Emirates per citare le soluzioni più rapide!
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